BADAVO AI BADANTI: I tre segnali (parte seconda)

Segnale 3, i corsi di formazione e il pennarello

Improvvisamente si lancia dalla sedia in prima fila e si butta ai miei piedi!

“Ma cosa sta facendo - penso interdetto - il fascino dell’istruttore arriva a tanto?!”

“Tieni Ricky, ti è caduto il pennarello”, mi sorride l’allieva del corso di memoria e lettura rapida.

“Grazie...”.

BADAVO

Pennarello caduto. Moquette sul pavimento. Sono concentratissimo a gestire una parte motivazionale, fondamentale per il successo del corso. È naturale che non me ne sia accorto. Tutto si spiega. Il pennarello cade ancora. Un’altra volta. E un’altra volta ancora. Diventa una gag.

“Ricky, hai le dita di burro?”

“No! Sto misurando i vostri riflessi!” rispondo.

Tre segnali. Nessun dubbio. Tre campanelli d’allarme inequivocabili.

Nessun collegamento. Poche domande. Risposte rassicuranti. Tanto rassicuranti che non ne parlo con nessuno. Non che abbia scelto di tacere. Non c’è motivo di raccontare.

Intanto, quella che verrà chiamata CIDP, lavorava indisturbata. Lentamente, inesorabilmente il mio sistema immunitario mangiava la mielina del mio sistema nervoso periferico. Dal dito indice della mano destra. È partito tutto da lì.

Punto della situazione: le braccia si stanno indebolendo, la sensibilità delle mani sta diminuendo. Potrebbe essere un nervo. O meglio. Potrebbe essere una vertebra schiacciata. Ne sto parlando con Antonello. È stato un mio allievo dei corsi di apprendimento efficace (memoria e lettura rapida). Siamo diventati amici. E ora io sono un suo allievo di kung fu, stile Wing tsun. Antonello è, ancora oggi, una persona speciale. E un maestro straordinario. Meticoloso e osservatore sensibile, si accorge quasi subito dei miei deficit seppur non sia Segnale 3, i corsi di formazione e il pennarello

Improvvisamente si lancia dalla sedia in prima fila e si butta ai miei piedi!

“Ma cosa sta facendo - penso interdetto - il fascino dell’istruttore arriva a tanto?!”

“Tieni Ricky, ti è caduto il pennarello”, mi sorride l’allieva del corso di memoria e lettura rapida.

“Grazie...”.

Pennarello caduto. Moquette sul pavimento. Sono concentratissimo a gestire una parte motivazionale, fondamentale per il successo del corso. È naturale che non me ne sia accorto. Tutto si spiega. Il pennarello cade ancora. Un’altra volta. E un’altra volta ancora. Diventa una gag.

“Ricky, hai le dita di burro?”

“No! Sto misurando i vostri riflessi!” rispondo.

Tre segnali. Nessun dubbio. Tre campanelli d’allarme inequivocabili.

Nessun collegamento. Poche domande. Risposte rassicuranti. Tanto rassicuranti che non ne parlo con nessuno. Non che abbia scelto di tacere. Non c’è motivo di raccontare.

Intanto, quella che verrà chiamata CIDP, lavorava indisturbata. Lentamente, inesorabilmente il mio sistema immunitario mangiava la mielina del mio sistema nervoso periferico. Dal dito indice della mano destra. È partito tutto da lì.

Punto della situazione: le braccia si stanno indebolendo, la sensibilità delle mani sta diminuendo. Potrebbe essere un nervo. O meglio. Potrebbe essere una vertebra schiacciata. Ne sto parlando con Antonello. È stato un mio allievo dei corsi di apprendimento efficace (memoria e lettura rapida). Siamo diventati amici. E ora io sono un suo allievo di kung fu, stile Wing tsun. Antonello è, ancora oggi, una persona speciale. E un maestro straordinario. Meticoloso e osservatore sensibile, si accorge quasi subito dei miei deficit seppur non siano ancora evidenti. Parliamo. Ci confrontiamo.

Arriviamo all’ipotesi della vertebra schiacciata. Spiegazione facile. Comoda. Razionale. Che prevede una soluzione immediata: sbloccare la vertebra.

La visita con il chiropratico è stata più che positiva. Ha riscontrato vertebre schiacciate, vertebre spostate di lato, vertebre spostate in avanti. Insomma, una colonna vertebrale piuttosto malconcia, molto probabilmente l’eredità di 10 anni di judo. Ottimo! È la conferma che il problema non è grave! Un ciclo di sedute dal chiropratico e tornerò come nuovo.

Sedute dal chiropratico e intervento alle otturazioni. La forza torna. La sensibilità pure. Passo l’estate sul windsurf. “Mamma! Sto tornando come prima! È passato tutto!” grido nel telefono da Hyeres. Mamma si commuove. Ho passato tutto il giorno sulla tavola. Ho planato. Ho strambato. Fatica: poca. Pochissima. Si. Il problema è risolto. Sto tornando come prima.

By: Badavo ai Badanti di Riccardo Taverna