ENZO MAIORCA, SIGNORE DEGLI ABISSI

È morto all’età di 85 anni a Siracusa, nella sua città natale, Enzo Maiorca.

Più volte detentore del record di immersione in apnea, Enzo Maiorca era nato il 21 giugno del 1931, e dall’aprile 1994 al maggio 1996 era stato senatore del gruppo parlamentare di Alleanza Nazionale.

Medaglia d’Oro al valore atletico del Presidente della Repubblica, conferita nel 1964, Stella d’Oro al merito sportivo del Coni, le avventure subacquee di Enzo Maiorca hanno conquistato l’Italia negli anni 60 e 70. 

Chi non lo ricorda?

Proprio nel 1960 

raggiunge -45 metri battendo il brasiliano Amerigo Santarelli, che nello stesso anno si porta fino ai -46 metri. 

Maiorca riprende il primato già in novembre a -49 metri. 

Resterà sulla scena da protagonista per 16 anni, fino al 1976, anno in cui abbandona l’apnea.

La sua vita è costellata di record: nel 1960 scende a -45 metri, l’anno successivo a -50, nel 1962 a -51, nel 1964 stabilisce due record: -53 e - 54 metri. Il suo record è -101 metri del 1988, battuto dal -105 metri di Jacques Mayol. 

Nella sua lunga carriera Maiorca ha avuto alcuni rivali storici: il più grande è stato il brasiliano Amerigo Santarelli (ritiratosi nel 1963), poi Teteke Williams, Robert Croft e Jacques Mayol, quest’ultimo l’acerrimo rivale. Il 22 settembre 1974, nelle acque della baia di Ieranto, sulla costiera sorrentina, Maiorca tentò di stabilire un nuovo record mondiale di immersione in apnea alla quota di 90 metri. La Rai trasmetteva l’evento in diretta: quando Maiorca dopo lunghi preparativi iniziò la discesa lungo il cavo d’acciaio andò a sbattere a neanche venti metri di profondità contro Enzo Bottesini, esperto di immersioni e inviato della Rai per l’occasione. Riemerse infuriato e si lasciò andare a una serie di imprecazioni, chiaramente udibili dal pubblico televisivo. In televisione tornò dopo molti anni, collaborando con Linea Blu, programma della RAI, dal 2000 al 2002.

“Se ne è andato un grande amico, un ambientalista convinto, compagno di numerose battaglie in difesa di quel mare che lo ha visto tante volte protagonista sportivo, ma non solo”. Così Legambiente ricorda Enzo Maiorca, un uomo che “ha nel corso della vita saputo sfruttare la sua notorietà sportiva per diffondere la cultura del mare, per parlare della sua tutela e dei suoi problemi, mettendo la sua figura al servizio del bene comune, senza dimenticare mai la sua Siracusa”.

All’indomani della sua scomparsa, il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo dice: “All’alba di oggi, in una di quelle giornate di sole in cui il mare del porto grande a Siracusa sembra immobile, ci ha lasciato un nostro grande concittadino. Grazie Enzo Maiorca, buon viaggio”.

Anche il ministro dell’ambiente, Gianluca Galletti ha voluto esprimere il suo cordoglio: “È una perdita per tutto lo sport italiano. Rappresenta un mito per questo Paese, tutti lo ricordiamo per le sue grandissime imprese. Io, da ministro dell’Ambiente la sua mancanza la sento ancora di più, perché lui ha lavorato con il mare e la sua passione nasceva proprio dall’amore che aveva per il nostro bellissimo mare di Siracusa. Penso sia stato un testimonial importante per il nostro Paese, per portare all’estero la bellezza, la passione, la tradizione, la cultura italiana”.

Chi era Enzo Maiorca a beneficio delle nuove generazioni che non hanno avuto il piacere di restare col fiato sospeso ad assistere alle sue storiche imprese.

Quella che ricordiamo con un sorriso è quella del 22 settembre 1974, nelle acque della baia di Ieranto, sulla costiera sorrentina, quando Maiorca tentò di stabilire un nuovo record mondiale di immersione in apnea alla quota di 90 metri. La Rai trasmetteva l’evento in diretta, quando Maiorca dopo lunghi preparativi iniziò la discesa lungo il cavo d’acciaio andò a sbattere a neanche venti metri di profondità contro Enzo Bottesini, esperto di immersioni e inviato della Rai per l’occasione. Riemerse infuriato e si lasciò andare a una serie di imprecazioni, chiaramente udibili dal pubblico televisivo.

Nel 1988, poi, per le proprie figlie Patrizia e Rossana (entrambe celebri nel mondo per una serie di record mondiali d’immersione in apnea, Rossana è morta di cancro nel 2005), ritorna all’apnea per raggiungere il suo ultimo record di -101 metri. 

Nella sua carriera Maiorca ha avuto alcuni rivali storici: il più grande è stato il brasiliano Amerigo Santarelli (ritiratosi nel 1963), poi Teteke Williams, Robert Croft e il francese Jacques Mayol.

Conclusa definitivamente la carriera agonistica, Maiorca si era dedicato alla salvaguardia dell’ambiente marino, diffondendo i valori della cultura e del rispetto per il mare. 

Dal 1994 al 1996 è stato senatore nelle liste di Alleanza Nazionale.

Il ‘signore degli abissi’ ha raccontato la sua passione per il mare in molti libri (“A capofitto nel turchino: vita e imprese di un primatista mondiale”, “Sotto il segno di Tanit”, “Scuola di apnea”, “Il Mare con la M maiuscola”) e la sua sfida con Mayol ha ispirato “Il grande blu” (Le Grand Bleu), film di Luc Besson del 1988, uscito in Italia solo nel 2002.

Vegetariano dichiarato, spiegò così in un’intervista il suo addio alla pesca subacquea: ‘’Mi ero immerso in una secca poco lontana dal capo che protendendosi verso il mare aperto chiude a sud la baia di Siracusa. Quella mattina mi accadde di arpionare una cernia. Una cernia robusta, combattiva. Si scatenò sul fondo una vera e propria lotta titanica fra la cernia che pretendeva di salvare la sua vita e me che pretendevo di togliergliela. La cernia era incastrata in una cavità fra due pareti; cercando di rendermi conto della sua posizione passai la mano destra lungo il suo ventre. Il suo cuore pulsava terrorizzato, impazzito dalla paura. E con quel pulsare di sangue ho capito che stavo uccidendo un essere vivente. Da allora il mio fucile subacqueo giace come un relitto, un reperto archeologico impolverato nella cantina di casa mia. Era il 1967’’.

a cura di Antonio Giannetti