Ricapitolando – Capitolo I “Piacere, mi chiamo …”

Presentiamoci

Il mio vero nome non è Selvaggia. Anzi, direi che io di “Selvaggia” non ho assolutamente nulla benchè’ ci sia qualcuno che sostiene esattamente  il contrario..

Ma poi, il nome, in fondo, che cosa è?

E’ qualcosa che ci definisce come persone o che ci identifica come individui?

Probabilmente, se ci pensiamo sopra un momento, nè l’uno nè l’altro. Provo a spiegarmi meglio ...

Anni fa, in Italia, ero al parco col mio cane e ad un certo punto, mentre ero sconcertata dalla velocita’ incredibile con cui Dogo (era il nome del mio cane) si muovesse, nonostante la mole, sentii una mamma che chiamava il proprio figlio per nome e urlava ”Achilleeeeeee”!

Incuriosita da quel nome insolito, mi girai, aspettandomi un bambino di un certo vigore e presenza fisica, che corrispondesse al personaggio epico; mi accorsi subito che, in realtà, Achille aveva poco di mitologico. Era un bimbetto gracile, con due gambette mingherline, gli occhialetti storti sul naso e l’aria molto insicura.

CAPITOLO I

Ripresami subito dallo stupore iniziale, realizzando in quel momento che non sempre i nomi che ci sono dati alla nascita corrispondono alla nostra personalità, con un fischio debole e sconcertato richiamai il mio cane, pensando tra me e me “ma serve davvero un nome proprio per richiamare l’attenzione di qualcuno”??...

Quante volte in vita mia mi sono girata se qualcuno mi apostrofava “ mi scusi,  ehi tu, tesoro, pulce, stella, amore” e, non da ultimo alla parola mamma; beh, decisamente la più bella, vera, nonchè quella che mi definisce meglio come persona, anzi come donna!

Allora, qualcuno si domanderà... perche’ Selvaggia?

Perchè lei, Selvaggia, rappresenta tutto ciò che io non sono mai stata, ma che avrei sempre voluto essere: una giovane donna di una bellezza disarmante, sfrontata, impavida verso tutto e tutti, che resiste a tutto, ma a cui nessuno può resistere.

Mi chiedo: avrò mica una crisi di mezza età? Comincio a chiedermelo sempre più di frequente, e non è un buon segno!

Alla mia età, un’età dove non puoi definirti vecchio ma neanche giovane, per “evadere” dal mondo della quotidianità che ti schiaccia e ti soffoca anche quando ti fa credere di poterti muovere  liberamente o respirare a pieni polmoni, c’è chi si fa l’amante, chi si tinge i capelli di viola, chi si compra la Ferrari pur potendosi permettere solo una 500 in garage e chi, come me, più semplicemente, forse banalmente,  si fa chiamare Selvaggia!