ANTONIO E MASSIMO: EROI DAL CUORE GRANDE

Vorrei raccontare, oggi, ai lettori de L’Ora di Ottawa, un episodio successo qualche giorno fa a Torre Canne, una località balneare in Puglia, nella nostra splendida Italia.

Lo voglio raccontare, perchè, ancora una volta, due nostri connazionali hanno dimostrato cosa significa essere Italiani: essere Italiani, significa essere generosi, premurosi, altruisti.

Significa anche mettere a rischio la propria vita per salvare quella degli altri.

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Ed ecco, che solo dopo qualche giorno da quel maledetto 24 agosto, quando un terremoto di magnitudine 6.2 ha raso al suolo Amatrice e altri piccoli paesi del Centro Italia e, in cui abbiamo visto tutto il cuore dei soccorritori Italiani che, in una disperata lotta contro il tempo, hanno fatto turni massacranti scavando tra le maceri a mani nude per cercare di salvare il maggior numero di sopravvissuti, ecco che, in un’altra località del Sud Italia, un altro episodio ci permette di essere sempre più orgogliosi di essere Italiani.

Dicevamo Torre Canne, una frazione di Fasano, lido balneare Eden.

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Ore 12:30, i bagnini sulla torretta di guardia lanciano l’allarme: un paio di bagnanti, un uomo e una donna, entrati in mare nonostante il divieto di balneazione, dettato dalle proibitive condizioni di burrasca e vento forte, e correnti impetuose, sono in grande difficoltà.

Alcuni bagnanti inesperti, si lanciano in acqua nel tentativo di salvarli, restando a loro volta intrappolati in un mare sempre più violento e vengono risucchiati al largo e impossibili da raggiungere.

In pochi attimi, circa sette persone sono in pericolo di vita!

I bagnini del Lido Eden si lanciano al salvataggio, ma i bagnanti in pericolo sono troppi.

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E’ in questo momento che, il tranese Antonio Iaffaldano (Antonio è un istruttore di nuoto, ed è un mio amico da quando eravamo ragazzi [ndr]) e il romano, Massimo De Tommasi, accortisi di quello che stava accadendo, non hanno esitato a lanciarsi in mare per dare aiuto ai bagnini che erano già accorsi in forze.

Così, questa squadra mervigliosa, è riuscita ad assicurare al pattino di salvataggio tutte le persone in difficoltà e a riportarle a riva sane e salve.

Probabilmente Antonio e Massimo, avrebbero potuto limitarsi ad assistere alle operazioni di salvataggio da parte dei bagnini, probabilmente hanno agito d’impulso, non sappiamo cosa sia passato nelle loro menti in quegli attimi, ma quando hanno capito che la situazione era disperata, non hanno perso un minuto e, consapevoli di mettere la propria vita a rischio, si sono tuffati in mare per salvare altre vite.

E, allora, grazie a tutta la squadra di soccorritori, ma grazie in modo particolare ad Antonio e Massimo per aver fatto in modo che, anche aldilà dell’Oceano, noi Italiani possiamo continuare a essere orgogliosi del nostro Paese.

di Antonio Giannetti