“Da una leggenda e dalle sue origini immerse nella Storia realmente accaduta si può trarre un brand che dia slancio allo sviluppo economico e turistico di un territorio”. E’ su questa premessa che il sindaco di Cosenza e presidente della Provincia Mario Occhiuto ha messo al centro della promozione turistica della città, il re Alarico, figura legata alla città per il mito di quel tesoro misteriosamente scomparso nel fiume Busento in seguito al sacco di Roma (410 d.C.) e mai più ritrovato.
E dal mito all’attrazione turistica il passo non è breve. La storia del conquistatore si perde nel fumo del tempo e le sue tracce sono poco chiare. In molti, nel corso dei secoli, hanno tentato di ritrovare quel favoloso tesoro, pare persino una delegazione inviata da Hitler alla vigilia della seconda guerra mondiale. Ma finora nulla. Tuttavia il mito, proprio perché tale, affascina ancora di più i cacciatori di leggende. E così Cosenza potrebbe diventare meta privilegiata di visitatori affascinati dalla storia. Per questo motivo il sindaco Ochiuto ha deciso di realizzare un Museo dedicato ad Alarico. Sarà allestito in un vecchio hotel in disuso, che si trova proprio nell’alveo dei fiumi Crati e Busento, alla confluenza dove, secondo alcune fonti della leggenda, il re fu sepolto insieme al suo favoloso tesoro. “Con la realizzazione del museo di Alarico – spiega il sindaco e presidente della Provincia di Cosenza – vorremmo quello di districare i fili di tutta la narrazione su Alarico, tra realtà e leggenda, tra identità e suggestione. Così come a Verona o a Collodi a pochi chilometri da Pistoia, cavalcando la notorietà delle opere letterarie ‘Romeo e Giulietta’ e ‘Pinocchio’, si attraggono notevoli flussi turistici grazie al ‘balcone di Giulietta’ e al ‘Parco di Pinocchio’ – spiega il Sindaco – anche Cosenza utilizzerà un personaggio al limite della fantasia, da sempre ispiratore di credenze, per attirare visitatori e curiosità. Un marchio che coinciderà con un museo ma non solo, rilanciando la crescita del centro storico e della città. L’esecutivo punterà infatti al potenziamento di questo brand attraverso vari eventi”.
Nei mesi scorsi, a tal proposito, è arrivato in città anche il politologo Edward Luttwak, che a Washington aveva ospitato il sinologo Francesco Sisci, calabrese di origine e amico personale di Mario Occhiuto. “L’ho portato a incontrare il capo dell’intelligence al Pentagono - ha detto Luttwak - Poi ci siamo seduti attorno alla piscina di casa mia e così siamo finiti a parlare di Cosenza e di Alarico. A quel punto l’ho condotto nella mia biblioteca e gli ho mostrato il testo di Jordanes”. Lo storico gotico Jordanes narra della scomparsa improvvisa di Alarico, sepolto nell’alveo del Busento insieme a tutti i suoi tesori. Un racconto dal quale nei secoli a venire è stato coltivato il mito del re dei Goti. “Sisci - ha proseguito Luttwak - ha comunicato della nostra chiacchierata al sindaco di Cosenza e nel giro di poche ore Mario Occhiuto mi ha fatto modificare i miei piani, organizzando nei dettagli il mio viaggio qui”.
Edward Luttwak ha ricordato che “l’unico testo che menziona questa storia della morte di Alarico a Cosenza dopo che aveva saccheggiato Roma è quello di Jordanes. Il saccheggio di Roma non era la devastazione che ci fu dopo, era il saccheggio di gente affamata. A Roma non hanno distrutto molto, hanno distrutto pochissimo, hanno lasciato i dipinti, prendendo oro e argento, qualcosa di bronzo, cose leggere. Nelle case senatoriali trovavano infatti ori e argenti. C’è pochissima documentazione su questo. I goti usavano i letti dei fiumi, è comprovato. Seconda cosa: questi Goti erano dei capobanda, degli imprenditori del saccheggio”. E infine, ha detto. “Sono riuscito a contattare un giovane ingegnere militare che si occupa dei combattimenti di Gaza e lui mi ha garantito che può venire a Cosenza a presentare il’menù militare per costi e metodologie da avviare sulle tracce di Alarico. Tutti gli storici del mondo - ha concluso Luttwak - potrebbero venire a Cosenza a vedere non dico la Menorah, oggetto di culto multi religioso, ma almeno le monete, i monili e ciò che si potrà trovare”.
In attesa del nuovo appuntamento con Luttwak, Occhiuto ha anche preannunciato che nei prossimi mesi un regista americano farà un sopralluogo nella città: in cantiere c’è addirittura un film di ambientazione esoterica che, sulla scia del ‘Codice da Vinci’, che partirà dallo scenario contemporaneo di Cosenza per passare in rassegna fasi del passato che vanno da Carlo V a Hitler.
“Tutto ciò – conclude Occhiuto – per mettere in movimento una rete artistica quanto più ampia possibile attorno a un nome, quello di Alarico che per noi sarà, appunto, un brand di cultura e di sviluppo del territorio”.
Rosita Gangi
Responsabile comunicazione Provincia Cosenza