“Da un bel po’ ha smesso di cantare l’usignuolo e allora, in una tiepida sera di primavera, un pastore lo esorta a far sentire la sua voce. “ Ahime’!” - risponde lamentoso l’usignuolo - “Non le senti le rane? Non le senti come gracidano? Si sono fatte tanto chiassose che perdono ogni voglia di cantare.
“Le sento e come” - replico’ il pastore. “Ma e’ proprio il tuo silenzio che mi condanna a sentirle”. Lessing
“Oscar Wilde esclama: “l’uomo ne’ puo’ vivere con una donna, ne’ puo’ vivere senza”.
Dal che appare che la saggezza umana non ha fatto un passo dal racconto indu’ della creazione a Oscar Wilde – cioe’ al principio del XX secolo - perche’ l’autore della versione indu’ ha espresso lo stesso pensiero quattromila anni fa. Stando a questa storia della creazione, Dio, nel creare la donna, prese qualcosa dalla bellezza dei fiori, dal canto degli uccelli, dai colori dell’arcobaleno, dal bacio della brezza, dal riso delle onde, dalla mitezza dell’agnello, dalla scaltrezza della volpe, dalla capricciosita’ delle nubi, dall’instabilita’ del temporale; intreccio’ il tutto nell’essere umano femminile e lo presento’ all’uomo come moglie. Adamo indu’ fu felice e lui e la moglie Eva cominciarono a vagare nella splendida terra.
Ma dopo alcuni giorni Adamo si presento’ a Dio e gli disse: “portami via questa donna, perche’ non posso vivere con lei’”. Dio gli diede ascolto e gli tolse Eva.
Adamo si senti’ di nuovo solo e infelice e, dopo pochi giorni ritorno’ nuovamente da Dio e gli disse: “ rendimi la mia donna perche’ non posso vivere senza di lei.” Di nuovo Dio diede ascolto alla sua domanda e gli restitui’ Eva.
E di nuovo, pochi giorni dopo, Adamo torno’ da Dio e gli chiese: “ di grazia riprendi questa Eva che hai creato, perche’ non posso vivere con lei.”
Nella sua infinita bonta’, Dio acconsenti’.
Quando, finalmente, Adamo torno’ la quarta volta e si dolse di non poter vivere senza il suo compagno femminile, Dio anche questa volta gli venne incontro, ma gli fece promettere che non avrebbe piu’cambiato opinione e che avrebbero vissuto su questa terra come meglio avessero potuto”.
“Una cosa e’ cercare in tutte le questioni importanti il piu’ vasto consenso. Ben altro e’ subordinare la decisione alla approvazione della minoranza. In tal caso, infatti, non si garantirebbero i diritti degli oppositori, bensi’ si rovescerebbero i rapporti di forza a favore degli oppositori medesmi, a cui finirebbe per spettare l’ultima parola”. E.P.
“If you can’t be a highway, just be a trail. If you can’t be the sun, be a star; for it isn’t by size that you win or you fail. Be the best of whatever you are.”
“Se non potete essere una strada maestra, siate soltanto un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella; perche’ non e’ con la misura che vincete o fallite. Siate il meglio di qualunque cosa siate”. William Hurrel Mallock
“Si incontrano Lord X, grande eroe di guerra, pluridecorato e Y, spazzino di Londra. Pur consapevoli della enorme diversita’ dei loro ruoli, si stringono la mano con reciproca ammirazione. Lo spazzino perche’ sa di avere di fronte un grande eroe nazionale. Il Lord perche’ sa di avere di fronte un grande spazzino, il piu’ bravo di Londra. Questa reciproca ammirazione e’, nel contempo, il segno e la ragione della grandezza del popolo inglese. In particolare, del cittadino inglese, il cui spirito e’ informato al rispetto di un imperativo, mirabilmente espresso nell’ultimo verso della poesia di Mallock (1849-1923), noto romanziere e poeta inglese: “Be the best of whatever you are” – “Siate il meglio di qualunque cosa siate”.
“Si deve disarmare la serieta’ dell’avversario col riso, e il riso con la serieta’”. Gorgia
“Si diceva a Socrate che un tale non si era per niente corretto nel suo viaggio. “Lo credo bene – rispose Socrate – perche’ egli si e’ portato dietro se’ stesso. A che mutare il clima? Esulando dalla propria patria non si sfugge a se’ stessi”.
“Nei discorsi fra quanti amano ragionare, guadagna chi perde, perche’ impara”. Epicuro
By: Enzo Pirozzi