La parlamentare eletta nella ripartizione Nord e Centro America è intervenuta nel Comitato per gli italiani nel mondo della Camera nel corso dell’audizione dell’Ambasciatore Andrea Meloni L’on. Francesca La Marca è intervenuta nel Comitato per gli italiani nel mondo della Camera nel corso dell’audizione dell’Ambasciatore Andrea Meloni, direttore generale della Direzione del MAE per la promozione del Sistema Paese.
Nel suo intervento, l’on. La Marca ha raccomandato di spostare l’attenzione dagli obiettivi generali agli strumenti da usare per favorire concretamente il raggiungimento degli obbiettivi, in particolare quello di una più solida internazionalizzazione del nostro Paese nel mondo. Soprattutto in una fase di risorse scarse, come quella che attraversiamo, è necessaria “una più stretta coerenza tra strategia e strumenti operativi”, ha affermato la parlamentare. “In questa ottica – ha aggiunto -, credo che il MAE debba riflettere meglio sulla necessità di evitare che nella sua azione generale di promozione dell’Italia nel mondo la mano destra non sappia ciò che fa la mano sinistra”.
Per portare alcuni riferimenti concreti, l’on. La Marca ha citato la questione della rete consolare, ricordando che “da un lato si enfatizza la “diplomazia della crescita”, dall’altro si procede a tappe forzate verso la chiusura di decine di strutture che di quel tipo di diplomazia rappresentano gli assi portanti e le gambe per camminare. In Nord America, ad esempio, nel passato si è chiuso il consolato di Edmonton che insiste su un’area di enorme ricchezza energetica, materia estremamente sensibile per un Paese come il nostro. Di recente lo stesso si è fatto per Newark nel New Jersey, che è uno snodo essenziale di rapporti umani e commerciali con l’Italia. In Centro America, si è decisa la chiusura dell’ambasciata di SantoDomingo e ancora non è stata data risposta alla richiesta, che io stessa ho fatto pubblicamente qualche giorno fa, di sapere quali servizi saranno assicurati agli italiani presenti e alle decine di migliaia di connazionali che ogni anno si recano in quell’area per turismo e rapporti commerciali”.
Un secondo punto toccato dall’on. La Marca è quello riguardante la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo come asset strategico per la proiezione globale del Paese. “Su questo tema si fanno molte e belle parole”, ha ricordato la parlamentarenordamericana, “e tuttavia, oltre alla riduzione negli anni passati del 70% dei finanziamenti pubblici, di recente si è fatta la scelta di chiudere anche alcuni istituti di cultura, per risparmiare. Si tratta di un atto di evidente schizofrenia, tanto più che gli istituti rendono più di quello che costano”. In questo campo, la parlamentare ha richiamato il caso dell’istituto di Vancouver, che svolge un’azione positiva in una zona strategica come quella della costa canadese sul Pacifico.
Concludendo, l’on. La Marca ha richiamato l’attenzione sulla ormai insostenibile dicotomia che persiste presso il MAE tra la Direzione competente per le scuole italiane all’estero e gli istituti di cultura, e la Direzione per gli italiani all’estero, competente per i corsi integrati nei sistemi scolastici di altri Paesi. “Spesso la mano destra non sa quello che fa la sinistra, si diceva, con rischi di sovrapposizione e sprechi di risorse. Non sarebbe il caso di realizzare uno strumento di più stretto coordinamento?”.
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