Gladiatori e Colosseo: Morte e Gloria

Per me è sempre una bella emozione entrare in un museo: reputo i musei come luoghi assolutamente suggestivi, magici e mistici.

Se vi fermate un attimo a pensare quello che accade in un museo, mi darete senz’altro ragione: all’interno di quelle mura ci sono frammenti di storia, di scienza, di cultura.

Tutto quello che c’è stato, che c’è o che ci sarà ma che, magicamente, viene riassunto in un percorso sintetico. A maggior ragione è stato ancora più emozionante – e parlo da Italiano - entrare in un museo Canadese dove viene presentata una mostra della Civiltà Romana.

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Dal 13 Giugno di quest’anno, infatti, al Museo della Guerra di Ottawa, è stata allestita una esposizione che riguarda proprio la civiltà di Roma nei suoi aspetti storici, forse, più cruenti, intitolata: Gladiators and the Colosseum – Death and Glory Ci accoglie il  Dr. Peter Macleod, lo storico che ha curato la mostra, accompagnato dalla Sig.ra Avra Gibbs Lamey, Responsabile delle Comunicazioni del Museo della Guerra e dei Rapporti con la Stampa. Gentilmente ci fanno strada all’interno della mostra e iniziano a rispondere alle nostre domande.

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I Gladiatori e il Colosseo - Morte e di Gloria. Che cosa significa ?

Si tratta della mostra, curata dal Dott.ssa Rosella Rea, che è il Direttore di Archeologia tanto del Colosseo, quanto dei gladiatori.

Quando parliamo di Morte e Gloria, probabilmente si vogliono evocare gli obiettivi e il probabile destino della maggior parte dei gladiatori.

Infatti, mentre l’aspirazione di ciascuno di essi era la vittoria, la celebrità, e un comodo ritiro dalle scene una volta diventati anziani, in realtà, molti di loro morivano al loro primo o secondo incontro.

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Quali sono le quattro aree tematiche in cui è divisa la mostra ?

  • La prima Area è rappresentata dall’impero romano e l’esercito romano: un rapido sguardo al mondo romano, ci mostra come Roma, da piccolo e sconosciuto villaggio sia poi diventata un grande Impero, e come l’esercito romano lo abbia reso possibile conquistando gran parte dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia sud-occidentale.
  • La seconda Area tematica, riguarda Roma e il Colosseo: la storia del Colosseo e della sua costruzione, supportate da pezzi originali di questo spettacolare edificio, tra i quali una meravigliosa testa di coccodrillo in pietra proveniente dalla ringhiera di una scala che gli spettatori dei giochi circensi vedevano nel momento in cui prendevano posto a sedere circa duemila anni fa !
  • Terza Area è quella dedicata ai Gladiatori. Chi erano i gladiatori? Come vivevano i Gladiatori, come si allenavano e, perfino, cosa mangiavano i Gladiatori. La maggior parte dei visitatori, per esempio, si meraviglia nel momento in cui apprende che i gladiatori fossero vegetariani e che la loro dieta prevedeva orzo, fagioli e verdure fresche. In grande evidenza sono esposte armi e armature della caserma dei gladiatori di Pompei, che all’epoca, erano indossati  da veri gladiatori nell’arena.
  • Infine, la quarta e ultima Area tematica ci presenta Una giornata in Arena. Cosa significa? Significa che vengono esaminati attentamente gli eventi che caratterizzavano una giornata tipica dei giochi dei gladiatori nel Colosseo, rappresentati dai combattimenti di animali al mattino, esecuzioni a mezzogiorno, e le lotte dei gladiatori nel pomeriggio.

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Possiamo parlare dell’impero romano e della sua tradizione militare ?

Nella Repubblica Romana e nell’Impero erano presenti due categorie di combattenti e, più precisamente i soldati e i gladiatori. Entrambe queste due categorie, vivevano in aree comuni, distanti dalla popolazione comune, ed erano sottoposti, costantemente  a una rigida formazione, e a una rigorosa disciplina.

Mentre, però, i soldati romani erano cittadini che avevano scelto liberamente la carriera militare, i gladiatori erano categorie di persone emarginate e di schiavi, che non godevano di alcuna forma di libertà e senza alcun diritto; quasto non toglieva nulla al fatto che ai Gladiatori fosse richiesto lo stesso coraggio che era richiesto ai Soldati, di fronte alla morte.

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Cosa è il Colosseo ? Come e quando è stato costruito ? Quante persone poteva contenere ?

Il Colosseo era l’Anfiteatro di Roma. Fu costruito sotto la supervisione degli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano nel periodo compreso tra l’anno 70 e l’anno 80 AD, e poteva contenere circa 50.000 spettatori.

Chi erano i gladiatori ?

I Gladiatori erano considerati intrattenitori di pubblico armati e, allo stesso tempo atleti che combattevano spesso fino alla morte, per divertire e ispirare il popolo dell’antica Roma.

Anche se usavano una grande varietà di armi, il loro nome deriva dalla parola romana usata per definire la spada, e cioè gladius.

Molti di loro erano schiavi o prigionieri di guerra, altri erano volontari che avevano perso il proprio status di cittadini liberi, nella speranza di migliorarsi la vita.

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Quali sono i programmi e le attività ?

Si può fare una foto con un Gladiatore, oppure partecipare alla realizzazione del Colosseo in un solo week end, oppure ancora costruire un Anfiteatro Romano con l’utilizzo dei Mega Bloks®. E che dire di una corsa su una biga in prefetto stile romano, oppure realizzare un graffito da portare a casa?

Sono solo alcune delle attrazioni presenti alla mostra, per la quale vi consigliamo di consultare il catalogo completo a vostra disposizione al Museo della Guerra di Ottawa.

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Quando si concluderà la mostra ?

I Gladiatori e il Colosseo chiuderanno i battenti Lunedi 7 settembre 2015

Splendida esperienza quella di oggi che si conclude con una calorosa stretta di mano, ma prima di andare via l’ultima domanda

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Cosa vorresti dire ai lettori de Il Postino?

Vorrei solo consigliare a tutti di visitare questa mostra perché ha un grande valore che ci permette di capire che, spesso, le ricostruzioni cinematografiche non corrispondono alla realtà storica; e in particolare, vorrei dire ai lettori de Il Postino che, nel nostro piccolo abbiamo portato un pezzo di Italia qui in Canada e ci piacerebbe che gli Italiani non si lasciassero sfuggire questa occasione.

Ci associamo anche noi all’invito del Dr. Peter Macleod, sottolineando l’importanza che un tale evento riveste, nella assoluta consapevolezza della irripetibilità di tali occasioni.