Pescara, gennaio 2011
Spett. “lL POSTINO”
Direttore Angelo Filoso
Ottawa
inviarLe una breve testimonianza della nostra terra, sicuramente viva nella Sua memoria L’Associazione Culturale “ll Tratturo Folclore d’Abruzzo” di Pescara, nell’ambito delle sue molteplici attivita ricreative, con l’impegno suI progetto “Memorie del passato”, si prefigge di portare a conoscienza delle nuove generazioni quanto sta scomparendo. Con Ie sue ricerche storiche ripropone canti popolari e balli dei nostri nonni, nonche canzoni folkloristiche di autori contemporanei, ispirati al panorama culturale abruzzese. Il suo programma spazia dalle esibizioni estive in piazza, ai canti di Natale, questi ultimi tutti in dialetto abruzzese e popolari e d’autore. Ancora a gennaio con la rievocazione del Sant’Antonio, un trittico delicato ed elegante arricchito dal monologo di un pastore dissidente aHa venuta di Garibaldi ed al fenomeno del brigantaggio dopo l’unita d’Italia. La rappresentazione inizia con Ie argomentazioni pili 0 meno ilari di una coppia di coniugi contadini devoti al Santo protettore degli animali. Tutti i componenti del gruppo si dedicano allo spettacolo con la passione e l’allegia tipici del buon abruzzese. Con la speranza di portare un sorriso ai conterranei che vivono in terra di Canada, tutto il gruppo ringrazia e in particolare il sottoscritto
Cesare Nicolini
SCENNE SPEZZlTE
6 aprile 2009
Aquela care me’, tesore antiche
vantagge che ‘sta terra arecunzo1e,
si’ state semprema’ sencere amiche:
ciardine sumendate de na role.
Ma quande sottaterre s’arebbelle
chi ‘m mane te’ la vrije de la sorte,
nesciune ce rappa, manche Ie stelle
a ‘nceneri Ia favece a Ia morte.
Arrive ‘m piena notte, a prime sonne,
‘na rafele ch’arvoteche e sturdisce
sprufonne de pahure ciele e terre:
Rirere de sellustre tonne tonne.
Le forze malaminte se ‘ncanisce
e scoppie Iu desastre de ‘na ‘uerre.
Ali S pezzate
Se sfrarniche la serre
de giuvene pruggitte a mille pizze.
Le scenne casche, rna dapu s’arrizze.
Ali Spezzate Aquila cara mia, tesoro anticol orgoglio di questa terra che consoIa,1 sei stata da sempre sincera arnica: 19iardino seminato di un’aiuola. lIMa quando sottoterra si ribellal chi in mano ha Ie briglie della sorte,! nessuno ce la fa, neanche il cosmo,! a incenerir Ia falee della morte.!/ Arriva a notte fonda, al primo sonno:/ un turbine di scosse assordanti,/ fantasmi di lampi tutto intomol I sconvolgon di paura cielo e terra.! Le forze del male si accaniscono led esplode il disastro di una guerra/! Si sgretola il cumulol di giovani progetti in cosrnici frammenti .. lLe ali cadono, rna poi tornano a volare.