ROBERTO COCIANCICH: AMORE A PRIMA VISTA CON LA COMUNITA’ ITALIANA DI OTTAWA

Proposte di legge non dovranno più pendolare tra Camera e Senato. Di norma la Camera approverà le leggi e il Senato avrà al massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche, su cui poi la Camera esprimerà la decisione finale. Più velocità non significa “più leggi”, ma risposte più tempestive da un Parlamento più credibile”. “Verrà ridotto il numero dei parlamentari, perché i senatori elettivi passeranno da 315 a 95 e non percepiranno indennità; la riduzione di costi e “poltrone” restituirà credibilità alle istituzioni. Il Senato diverrà finalmente il luogo della rappresentanza delle regioni e dei comuni, che potranno così intervenire direttamente nel procedimento legislativo attraverso i sindaci e i consiglieri che ne faranno parte.  E’ seguito un dibattito tra i presenti con molte domande pertinenti da parte di una comunità sempre più attenta alle dinamiche internazionali. La serata si è conclusa con un rinfresco, gentilmente offerto dal gruppo de L’Età d’oro tra strette di mano e foto di gruppo in un clima sempre molto conviviale da parte di un pubblico che ha saputo sempre apprezzare il servizio reso alla comunità da una delle Eccellenze del nostro Paese. Presenti all’incontro, tra le altre autorità, anche il Presidente Bentenuto e gli Onorevoli Francesco Sorbara e Nicola Di Iorio.  Ottawa, 4 ottobre 2016 - Villa Marconi, ore 18:00, sono iniziati i lavori relativi al convegno informativo organizzato dal COM.IT.ES. di Ottawa “Riforme Costituzionali – Verso il referendum” alla presenza del Senatore della Repubblica Italiana, Roberto Cociancich. Una sala gremita da circa duecento persone, che sono andata oltre le previsioni degli organizzatori, al punto che una ventina di persone sono dovute rimanere in piedi. “E’ molto importante” – ha sottolineato Giueseppe Pasian, Vice-Presidente del COM.IT.ES. “assistere a bagni di folla di connazionali di questa portata, perchè ci dà il senso di quanta voglia di Italia e quanta voglia di informazione ci sia nei nostri connazionali.” “E’ un ottimo risultato” – ha replicato l’Avvocato Antonio Giannetti, coordinatore del Comitato Ottawa c’è – Basta Un Sì “ ed è importante che i connazionali siano informati delle ragioni per cui sono chiamati a votare. Ma, veniamo alla serata.Apre i lavori Giuseppe Pasian, esordendo con i ringraziamenti, con particolare riguardo ai Presidenti delle Associazioni L’Età d’oro, Teresa Barbera e del Gruppo Seniors di Ottawa, Salvatore Maio, per aver compreso subito l’importanza dell’evento e aver voluto collaborare con il COM.IT.ES di Ottawa alla riuscita del nostro incontro. Subito dopo, Pasian ricorda che i volontari dell’Età d’oro, insieme a Massimo Marti della Italian Bekery, hanno contribuito al rinfresco offerto a margine della serata; un ringraziamento viene rivolto anche a Villa Marconi per aver ospitato l’evento e un grazie particolare a Dominic Ricci per aver concesso l’uso della location, e ad Angelo Filoso, Presidente dell’Italian Canadian Community Centre, per aver organizzato la sala del convegno. Dopo i ringraziamenti, il Vice Presidente del COM.IT.ES. dice: “ ... Fatti questi dovuti ringraziamenti, lasciatemi allora porgere il nostro benvenuto al Senatore Roberto Cociancich, perchè, indipendentemente dalla parte politica che rappresenta, il Senatore - oggi - rappresenta per tutti noi una istituzione parlamentare. La parola viene poi passata ad Angela Maria Pirozzi, membro del Comitato per il Sì e a Olimpia Bevilacqua, membro del COM.IT.ES, che hanno introdotto il Senatore Cociancich, sia in italiano che in inglese, con una sua breve biografia. Prende la parola, poi, l’Avvocato Giannetti: “Il mio personale saluto, innanzitutto, va a tutti voi, ai miei connazionali. A tutti voi, che come me, amate l’Italia. Mi associo al saluto ai gruppi dei Pionieri della nostra Comunità che oggi vedo qui, numerosi: perchè senza di loro, e senza i 60 milioni di italiani che vivono fuori dall’Italia, senza questi padri fondatori della nostra Repubblica, oggi, forse non avrebbe senso parlare di riforme costituzionali. Mi rivolgo a chiunque di voi abbia a cuore, come me, come noi, le sorti dell’Italia. Oggi, per la prima volta dopo cinquant’anni, noi, tutti noi, siamo chiamati a decidere se cambiare la storia, oppure lasciare tutto come era prima. Non ci sarà un’altra opportunità. Abbiamo atteso oltre 50 anni prima di arrivare a questo momento: oggi, non possiamo più tirarci indietro. L’Italia deve dire Sì. L’Italia deve dire Sì per non rischiare di restare indietro rispetto agli altri Paesi d’Europa, l’Italia deve dire sì per non restare indietro rispetto al resto del mondo. “Io in Italia ci sono nato” - ha continuato Giannetti – “come la maggior parte di voi, e ho imparato ad amarla da quando sono arrivato in Canada; la amo come si può amare una madre. E una madre si ama, anche se ha dei difetti. E sento di avere il dovere di proteggerla e crearle le condizioni ideali perchè possa essere il più bel Paese del mondo. Oggi, abbiamo la possibilità di farlo. La riforma Costituzionale, come è stata concepita, taglia i costi della politica, semplifica il processo di formazione delle leggi, riduce la burocrazia e conferirà al nostro Paese quella stabilità di cui tutti gli Italiani hanno bisogno.” “Noi” – ha concluso il coordinatore del Comitato del Sì – “possiamo fare tutto questo con un semplice tratto di matita sulla nostra scheda del referendum, votando SI”La parola è poi passata al Senatore.

Roberto Cociancich, classe 1961, avvocato milanese, figlio di un esule fiumano, senatore Pd alla prima legislatura. “Quelli del “no” vogliono cambiare il governo” – ha detto il Senatore Cociancich – “noi con il “sì” vogliamo cambiare l’Italia. Il “no” vuol dire lasciare tutto come sta, il “sì” è il voto di cambiamento. Mentre far cambiare un governo non è una novità, sarebbe l’ennesimo che cade anzitempo. E invece con questa riforma abbiamo la possibilità di dare al Paese un vero esecutivo dell’alternanza. Questa riforma incide in modo profondo sul tessuto sociale e può portare un cambiamento reale. Un anello che completa un mosaico, che completa uno sforzo riformista più ampio. E, la personalizzazione la agitano quelli del “no”, è un modo per non far parlare gli italiani del loro futuro, ma del futuro di Renzi.”

“Finalmente l’Italia cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere eguali, con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento del cosiddetto “bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida ed efficace. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo, il Senato rappresenterà prevalentemente le istanze e i bisogni di comuni e regioni.

Troppo spesso i cittadini hanno atteso per anni riforme e risposte concrete, che sembravano non arrivare mai. Se vincerà il Sì, finalmente le.